L’influenza degli Stati Uniti è tangibile in ogni angolo del Mondo e, senza dover scomodare Cristoforo Colombo che tornando dal territorio americano portò indietro alcuni ingredienti che sono entrati in pianta stabile nella cucina globale, compresa anche quella italiana ovviamente, la cultura, specialmente quella pop, a stelle e strisce, è visibile in tutti i settori, modificando nel tempo le abitudini dei consumatori e le tendenze delle varie epoche.
Tra i comparti in cui lo Zio Sam si è rivelato in tutta la sua essenza troviamo quello della ristorazione, trasformando un concetto che in alcuni casi poteva essere sinonimo vecchio e datato in qualcosa che è diventata un’icona americana, alla moda e che ha influito concretamente anche nella quotidianità e nei comportamenti delle persone, soprattutto i più giovani.
Stiamo parlando degli American Diner, traducibile in “tavole calde”, gli inconfondibili ristoranti made in USA che hanno letteralmente segnato un’epoca sotto tutti i punti di vista, non solo per quel che concerne il mangiare, ma anche lo stile di vita e la socialità.
I diner americani, infatti, sono uno dei simboli più noti della cultura culinaria degli Stati Uniti, che si caratterizzano per il loro animo informale e accogliente e che hanno una lunga e affascinante storia che rispecchia l'evoluzione della società americana nel corso del XX secolo.
Le origini dei diner risalgono all'inizio del XIX secolo, quando i primi ristoranti mobili su ruote iniziarono a comparire sulle strade statunitensi per servire i lavoratori e i viaggiatori. Questi primi "ristoranti su ruote" erano spesso semplici carri trainati da cavalli o vagoni ferroviari adattati per preparare e servire pasti veloci.
Il termine "diner" deriva infatti dal fatto che questi esercizi commerciali ambulanti servivano principalmente pietanze la cui preparazione e consumo non necessitavano di molto tempo, soprattutto per la colazione e gli spuntini, da qui il nome "dining car" o "diner" in inglese. Negli anni '20 e '30 del Novecento, iniziarono a diventare strutture fisse, solitamente costruite in metallo e con uno stile architettonico caratteristico.
Gli anni del dopoguerra (1940-1960) sono considerati l'età d'oro dei diner americani. In quel periodo, il numero di ristoranti di questo genere crebbe esponenzialmente, soprattutto lungo le principali autostrade e nei centri urbani, divenendo un punto di ritrovo popolare per famiglie, lavoratori e giovani, offrendo un'esperienza veloce, economica e informale.
Molti diner adottarono uno stile architettonico distintivo, caratterizzato da forme arrotondate, rivestimenti in acciaio inossidabile e neon luminoso, noto come "Streamline Moderne", che enfatizzava il senso di velocità e modernità associato ai diner e all'automobile, elemento chiave della cultura americana del dopoguerra, prendendo elementi anche che fanno parte dell’art decò e dello stile liberty, correnti che ebbero una diffusione massiva nei maggiori centri metropolitani a stelle e strisce.
Negli anni '60 e '70, i diner iniziarono a perdere appeal a favore di catene di fast food più moderne e standardizzate, i cui brand sono famosi ancora oggi, senza fare nomi. Molti chiusero i battenti o furono ristrutturati per adattarsi a nuovi stili di ristorazione. Tuttavia, negli ultimi decenni, queste icone hanno vissuto una vera e propria rinascita, diventando nuovamente una parte importante della cultura culinaria americana. Alcuni storici punti di ristoro sono stati restaurati e preservati, mentre nuovi con uno stile retrò sono stati aperti per soddisfare la nostalgia dei clienti. Una tendenza che ovviamente non si è limitata al territorio statunitense, ma che ha preso piede in tutto il Mondo.
Anche in Italia, infatti, possiamo trovare innumerevoli tavole calde americane, che ricalcano in pieno lo stile a stelle e strisce, con un design, mobili e complementi d’arredo che richiamano al vintage e uno staff vestito alla moda dell’epoca, creando un’atmosfera unica e accogliente, un vero e proprio tuffo nel passato, gustando i piatti tipici della tradizione americana e vivendo un’esperienza originale e indimenticabile.
Come dicevamo in precedenza, l’influenza dei diner non si limita al settore della ristorazione. Le tavole calde americane sono infatti profondamente legati all'ascesa dell'automobile e della cultura automobilistica americana. Molti ristoranti furono costruiti lungo le principali autostrade e strade per servire i viaggiatori in transito, diventando quindi luoghi di sosta e ritrovo per i guidatori, incarnando lo spirito della libertà e della mobilità offerta dall'automobile.
Durante gli anni '50 e '60, poi divennero punti di ritrovo molto amati tra i giovani, che li frequentavano per socializzare, ascoltare musica rock and roll e sorseggiare i loro primi milkshake, i famigerati frullati made in USA che hanno spopolato in tutto il Mondo. Questa associazione tra diner e gioventù ribelle è diventata un topos ricorrente nella cultura pop, dai film agli show televisivi, come l’indimenticabile sit com “Happy Days” e i suoi protagonisti che rappresentano in pieno l’intero universo giovanile dell’epoca, dal bello e dannato Fonsie allo studente modello del college Ricky Cunningham, divenendo anche uno dei simboli dell’età d’oro dell’America, nel pieno sviluppo economico, evocando un senso di nostalgia per una società più semplice e comunitaria. Questa aura ha contribuito a trasformarli in ambientazioni ricorrenti non solo nelle serie tv, ma anche nei film, pubblicità e altre forme di intrattenimento.
Oltre a svolgere un ruolo di ritrovo e aggregazione sociale, inoltre, le tavole calde Made in USA hanno anche riflesso l'evoluzione della società americana. Ad esempio, durante il movimento per i diritti civili, alcuni di questi luoghi furono al centro di proteste contro la segregazione razziale, configurandosi come un fulcro della lotta per l'uguaglianza.
Infine, lo stile architettonico, con le loro forme arrotondate e i rivestimenti metallici, rientra pienamente in una delle correnti più apprezzate del design americano del dopoguerra, influenzando l'estetica di molti altri aspetti della cultura popolare, dall'arredamento agli elettrodomestici e, ancora oggi, i mobili vintage di quell’epoca sono molto ricercati e apprezzati.
Quando si entra in un diner americano, l’avventore sa perfettamente cosa aspettarsi all’interno del menù offerto, potendo gustare i piatti in ogni ora del giorno, dalla colazione fino alla cena.
Per quanto riguarda la colazione, non possono mancare ovviamente le ricette tipiche dell’american breakfast. Per gli amanti del dolce troviamo certamente i pancakes, soffici frittelle servite con sciroppo d'acero, burro e talvolta frutta fresca, i waffles, cialde croccanti, spesso guarnite con frutta, panna montata o sciroppo, una bella “fettona” di torta per tutti i gusti o il french toast, fette di pane inzuppate in uovo e latte, poi grigliate e servite con sciroppo. Il tutto bagnato da una grande tazza di caffè americano, re-fillato costantemente dalle cameriere.
Per la parte salata, non si possono non ordinare le uova, preparate in vari modi (strapazzate, fritte, alla benedict) e servite con bacon o salsiccia.
A pranzo e a cena, l’assoluto protagonista è il panino con l’hamburger, nelle sue innumerevoli varianti, tra cui la più apprezzata è certamente quella con formaggio, l’iconico cheeseburger, spesso servito con l’aggiunta di lattuga, pomodoro, cipolla e condimenti vari. I contorni sono sempre quelli della tradizione, ovvero il coleslaw, l’insalata di cavolo e le intramontabili french fries, le patatine fritte, che possono avere l’aggiunta anche di chili e formaggio fuso.
Non mancano neanche i sandwich, in particolare il club sandwich, il pastrami on rye e il cheesesteak.
Per chi si vuole tenere più leggero, un altro simbolo della cucina americana è l’insalata Caesar, con lattuga, crostini e condimento Caesar, spesso con pollo grigliato.
Tra i cosiddetti main course, ovvero la portata principale, spesso si può scegliere anche tra il meatloaf, polpettone di carne, servito con purè di patate e salsa, il fried chicken, pollo fritto croccante, tipico degli Stati del Sud.
Arrivando infine alle bevande e ai dessert, da servire come spuntino ma anche come accompagnamento dei pasti, una menzione d’onore la meritano i milkshake, i famigerati frullati densi e cremosi, disponibili in vari gusti, come cioccolato, vaniglia e fragola, una delle icone dei diner americani, entrati a far parte dell’immaginario collettivo con le cameriere vestite in modo succinto con abiti a righe, solitamente bianche e rosse, e pattini a rotelle ai piedi.
Per un momento di pura goduria dolciaria, si può scegliere tre le infinite tipologie di cheesecake, ma anche apple pie e brownies, serviti con gelato.