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La storia della vera torta di mele americana

Maggio 22, 2025

L'espressione "as American as apple pie" (americano come la torta di mele) è entrata a far parte del lessico comune per descrivere qualcosa di intrinsecamente statunitense, un simbolo di prosperità, casa e valori tradizionali, nonché un cult dei dolci tradizionali made in USA.

Eppure, contrariamente a quanto molti possano credere, la torta di mele, meglio conosciuta come la apple pie, non ha origini a stelle e strisce. La sua storia è un viaggio affascinante che attraversa continenti e secoli, riflettendo l'evoluzione delle culture culinarie e le tradizioni degli immigrati che hanno plasmato l'identità gastronomica degli Stati Uniti, facendolo diventare un dolce presente ovunque, dalle case ai diner, dai ristoranti alle fiere.

Dall'Europa medievale alle colonie americane: le radici della torta di mele

Le origini della torta di mele risalgono all'Inghilterra medievale. La prima ricetta conosciuta per una torta che includeva mele, fichi secchi, uvetta e zafferano in un guscio di pasta risale al 1381, inclusa in "A Cook's Tales" di Geoffrey Chaucer. A quel tempo, lo zucchero era un bene di lusso, e spesso le torte non erano dolci come quelle che conosciamo oggi. La pasta, più che un elemento commestibile, fungeva da contenitore o "cofano" per la frutta, cotta su un solo strato e spesso fatta con formaggio duro.

L'idea di racchiudere la frutta in un guscio di pasta si diffuse in tutta Europa, con variazioni regionali. In Olanda, il primo libro di cucina a descrivere la preparazione di una torta di mele risale al 1514. Queste prime versioni europee erano spesso salate o poco dolci, e la frutta veniva cotta con spezie come zafferano, cannella, noce moscata e chiodi di garofano, per mascherare il sapore di frutti non sempre freschissimi o per aggiungere complessità.

Quando i coloni europei iniziarono a insediarsi nel Nuovo Mondo nel XVII e XVIII secolo, portarono con sé non solo le loro tradizioni culinarie, ma anche i semi e le talee di alberi di mele, frutta non originaria delle Americhe, fatta salva l’unica varietà autoctona, la mela selvatica (crab apple), non adatta alla preparazione delle torte. Le mele dolci e croccanti che conosciamo oggi discendono da alberi originari dell'Asia centrale. I primi coloni di Jamestown, ad esempio, sono ritenuti aver introdotto le varietà europee di mele.

L'apple pie diventa "americana"

La trasformazione della torta di mele da dolce europeo a simbolo americano avvenne gradualmente, grazie all'incontro e alla fusione di diverse influenze culturali. Sebbene gli inglesi abbiano introdotto la torta di mele in America, furono gli immigrati olandesi e tedeschi, in particolare nel XVIII secolo, a portare nuove tecniche e ricette. Gli olandesi introdussero tecniche di conservazione delle mele, mentre gli immigrati tedeschi contribuirono con la loro maestria nella preparazione di croste più sfogliate e burrose, rendendo la pasta non più solo un contenitore, ma una parte del piacere della torta.

Questa fusione di tradizioni culinarie, unita all'abbondanza di mele disponibili nelle colonie, portò allo sviluppo di una versione della torta di mele che era distintamente "americana". Un momento chiave in questo processo fu la pubblicazione di "American Cookery" nel 1796, il primo libro di cucina americano, che includeva ricette per la torta di mele, contribuendo fattivamente a consolidare la sua posizione nella gastronomia americana.

Nel corso del XIX secolo, la apple pie divenne un piatto onnipresente nelle case americane, spesso servita come piatto unico o come accompagnamento.

L'apple pie come simbolo di patriottismo e prosperità

Il legame tra la torta di mele e il patriottismo americano si rafforzò nel XX secolo. Nel 1902, il New York Times la definì "il sinonimo americano di prosperità". Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’apple pie fu persino utilizzata nella propaganda patriottica. I soldati americani che partivano per la battaglia spesso dichiaravano di combattere "per la mamma e per l'apple pie", un'espressione che divenne un motto comune e cementò l'immagine del dolce come emblema di casa, valori familiari e identità nazionale.

Questa frase, originariamente utilizzata per indicare la motivazione dei soldati, contribuì a rafforzare la connessione tra la torta di mele e il sentimento di nazionalità e amore per gli Stati Uniti.

L'ascesa della torta di mele a simbolo americano non è stata solo una questione di gusto, ma anche il risultato di un processo di marketing e di identificazione culturale. L'industria alimentare e i mezzi di comunicazione hanno giocato un ruolo fondamentale nel promuoverla come un dessert icona americana, associandola a immagini di idillio rurale, famiglie felici e valori tradizionali, parte integrante delle abitudini USA a tavola.

La torta di mele oggi, tra tradizione, innovazione e diversità

Oggi, la torta di mele rimane un dolce amato e un simbolo culturale negli Stati Uniti. Il Vermont l'ha persino dichiarata dolce di stato. Sebbene la versione "classica" con una crosta superiore e inferiore, un ripieno di mele speziato con cannella e noce moscata, e spesso servita con una pallina di gelato alla vaniglia ("à la mode") sia la più conosciuta, esistono innumerevoli varianti regionali e personali.

Le varietà di mele utilizzate sono ovviamente essenziali per il risultato finale, con mele come Granny Smith, Honeycrisp, Fuji o Braeburn spesso preferite per il loro equilibrio tra dolcezza e acidità e la loro capacità di mantenere la consistenza durante la cottura. La diversità delle ricette, dai crumble topping delle torte olandesi della Pennsylvania alle versioni più semplici con una crosta sottile, riflette pienamente il meltin’ pot dell'America stessa, dove diverse tradizioni culinarie si sono incontrate e fuse, al pari di altri piatti iconici come gli hamburger o la cucina tex mex.

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